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Come superare le critiche distruttive

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Nonostante le buone intenzioni suggerite dall’elegantissima Donna Osservazione, per il paese di Critiche Costruttive si avvicinavano giorni difficili delle critiche distruttive.

Come superare le critiche distruttive

In città era arrivato il Fattore.

Segagambe (si chiamava proprio così!), era un tipo davvero molto pericoloso, poiché era responsabile della demolizione di interi quartieri, come quello famoso dei Buoni Propositi, o ancora quello più goliardico e dinamico dell’Improvvisazione. Insomma quando Segagambe arrivava in città, non c’era motivo d’essere allegri, bisognava stare sull’attenti e rigare dritto.

Il suo portamento campagnolo e genuino tradiva l’aspetto più infimo del suo carattere: spietato, cinico e arrogante nel modo di trattare le persone, poco interessato alle parole ed ai contenuti.

Lui rispondeva soltanto al potentissimo Latifondista Alt!, impegnato come sempre a bloccare sistematicamente qualsiasi tipo di iniziativa, poiché non ammetteva che altri soggetti coltivassero dei sogni: Segagambe costituiva il suo infaticabile e fidato braccio destro.

Appena arrivato nel paese di “Critiche Costruttive”, Segagambe fece soltanto finta di guardare il piano d’azione che Realista aveva da poco elaborato; fissando le teste della piccola delegazione convocata al suo cospetto, egli disse:

«Chi è il genio che ha pensato questa cosa?»

Il suo tono era tutt’altro che rassicurante, lo sguardo minaccioso: gli astanti per paura abbassarono gli occhi.

«Allora, insomma, si può sapere chi ha messo in atto questa porcheria?»

disse, forzando il tono di voce.

Dagli sguardi abbassati si levò un sibilo :

«In realtà l’idea iniziale è partita da Sognatore…»

«Lo sapevo, sei sempre tu il problema!»

Disse in tono categorico Segagambe, lanciando un’occhiataccia in direzione di Sognatore, che (poverino) non aveva il coraggio di incrociare la sua traiettoria visiva.

E forte della sua autorità Segagambe continuò con le sue critiche distruttive e avviò la sua invettiva contro Realista:

«Mi chiedo come Tu… Sì proprio Tu, abbia potuto accettare una proposta simile. Tu dovevi essere il migliore di tutti e invece hai pianificato un obiettivo impossibile! Ah se il signore delle terre Alt!, venisse a sapere di questa storia, mi licenzierebbe in tronco. Sai che questo non potrà mai succedere, perché farò in modo che Tu sia il primo ad affondare!»

«Senti Segagambe, se solo ti sforzassi di osservare con più perizia il piano d’azione, capiresti che l’obiettivo non è così irraggiungibile come sembra…»

Ma la risposta di Segagambe fu violenta:

«Chi ti autorizza a contraddirmi? Chi o cosa ti credi di essere? Tu forse non hai compreso il mio ruolo…»

«Fermati un attimo!»

Disse Realista, interrompendo sul nascere una nuova invettiva; forte dei suggerimenti di Donna Osservazione, egli proseguì:

«Cosa vuoi dire esattamente, quando parli di ruolo? Cosa vuoi dimostrare? Probabilmente, speravi di venire qui e trovare il progetto già realizzato, anziché vederlo ancora latente sul piano d’azione. Non era più semplice evitare tutte queste critiche distruttive e affrontare il problema con toni più pacati? Hai aggredito Sognatore e non hai nemmeno guardato il progetto, perché hai notato subito la nostra indecisione! Non credi che questo tuo modo di agire allontani sempre di più l’obiettivo?»

A sentir queste parole, Segagambe cominciò a spogliarsi lasciando attoniti i suoi “spettatori”: fu così che rivelò la sua nuova natura, sconosciuta ai più.

L’aspetto agreste cedette il posto ad una figura elegante e ben vestita: persino la goffaggine che lo caratterizzava era scomparsa.

Non era più Segagambe: era Protesi, che ora riservava un tono più pacato nei riguardi dei suoi interlocutori:

«Quindi siamo tutti d’accordo sul fatto che c’è un problema: bisogna decidere. Lo facciamo o non lo facciamo?»

Sognatore e Realista annuirono in segno di assenso e chiesero a Protesi di prendere nuovamente in esame il piano d’azione, individuare le criticità che minavano il conseguimento dell’obiettivo ed esternare le sue perplessità attraverso modi gentili.

Protesi accettò di buon grado.

(continua)

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