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Sai essere realista per trasformare il sogno in realtà?

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Quando penso al realista per eccellenza, mi viene in mente:

“Thomas Gradgrind, signore. Un uomo di cose reali. Un uomo di fatti e calcoli. Un uomo che parte dal principio che due e due fanno quattro e niente altro, e che nessun ragionamento riuscirà a convincere di concedere qualcosa di più. Thomas Gradgrind, signore – Thomas, né più né meno – Thomas Gradgrind. Un regolo, una bilancia e la tavola delle moltiplicazioni sempre in tasca, signore, sempre pronto a pesare e misurare ogni pacco di natura umana e a dirvi esattamente che cosa contiene. È una mera questione di cifre, una semplicissima operazione aritmetica. Potete nutrire la speranza di inculcare qualche sciocchezza nella testa di George Gradgrind, o di Augustus Gradgrind, o di John Gradgrind, o di Joseph Gradgrind (tutti personaggi ipotetici, non esistenti), ma nella testa di Thomas Gradgrind… No, signore!”

Tratto da: “Tempi difficili“, Charles Dickens

Chiariamo subito una cosa: il realista non è chi critica in maniera sterile e distruttiva. Questo è importante tenerlo bene a mente. Il realista non è nemmeno l’oppositore del sognatore (anche se lo è nell’immaginario comune).

Il realista è…

Il realista trasforma il sogno in realtà
Photo by Helloquence

Il realista è semplicemente colui che deve fare i conti con il territorio

  • Date e scadenze
  • Ostacoli/vantaggi ambientali
  • Risorse a disposizione
  • Questioni tecniche
  • Team, sponsor, …
  • Concorrenza
  • Interruzioni, distrazioni, imprevisti.

Non può ignorare tutti questi aspetti o far finta che non esistano (nel bene e nel male). Anzi, deve proprio tenerli in considerazione perché il suo compito è tradurre in realtà ciò che per il momento è ancora soltanto un’idea.

Il creativo sognatore può aver tirato fuori dal cappello mille progetti, più o meno strampalati. Ma tocca al realista filtrare e stabilire quale vale la pena portare avanti.

Che cosa succede quando manca il contributo del realista al proprio progetto?

  • Si sottovalutano/sopravvalutano gli elementi che concorrono alla sua realizzazione
  • Disorganizzazione
  • Tempi dilatati (con rischio di non arrivare a realizzare l’obiettivo)
  • Sprechi di risorse
  • Nessun piano d’azione (tutto può rimanere anche solo un sogno senza mai tradursi in azioni concrete)

Probabilmente hai già capito che si tratta di un lavoro di squadra.

Il sognatore ha bisogno del realista per vivere concretamente i propri desideri.

Il realista ha bisogno del sognatore per avere qualcosa da realizzare.

Entrambi hanno bisogno del critico perché è colui che mette in evidenza i difetti e, di conseguenza, i margini di miglioramento.

E sono tutti ruoli che tu puoi ricoprire con la tua stessa mente, cambiando a seconda del momento.

Come si riconosce?

Prima di tutto, dalle convinzioni potenzianti che sostengono il suo procedere. Sa che il fallimento non esiste, sa che deve fare feedback frequentemente, ha fiducia in sé e nel suo obiettivo, sa essere resiliente per raggiungere un esito positivo.

Inoltre ha chiarezza dei propri valori cioè la sua fonte di “motivazione a fare“: in prima battuta l’hanno aiutato nella selezione della migliore idea fra tutte quelle proposte dal sognatore, quella che aveva un grado più alto di fattibilità. Poi si dimostreranno fondamentali per superare i momenti di difficoltà, resistere alla pressione e allo stress, spingere sull’acceleratore.

Senza ombra di dubbio, la fase del realista è quella più densa di azioni, controlli e correzioni.

Quali strumenti ha a disposizione il realista?

Ecco i principali:

  • Feedback
  • Piano d’azione
  • Calendari, diagrammi, grafici, report
  • Problem solving
  • Budget economici e piani finanziari
  • Sistemi di controllo delle performance
  • Sistemi di autogestione delle interferenze esterne (controllo delle proprie emozioni, controllo della propria risposta agli input esterni)

Insomma, l’hai capito, i tuoi sogni, per trasformarsi in realtà, hanno bisogno che impari anche ad essere un ottimo realista!

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